Enzo e Dino FerrariManca un solo giorno alla partenza del Gran Premio di San Marino. Stamattina sono andato a fare un giro dall’autodromo (uno dei pochi al mondo a 10 minuti a piedi dal centro cittadino) per vedere come fosse la situazione “tifosi”.Di certo non ci sara’ il pienone da record di 4-5 anni fa. C’e’ pure il ponte del 25 Aprile che capita proprio nel week end del GP, a peggiorare la situazione del pubblico, allontanatosi dalla F1 a causa della monotonia delle gare e dell’elevato costo dei biglietti.

Cose, queste, che il patron della F1, Bernie Ecclestone, pare decisamente non capire. Prendiamo Imola, ad esempio: quella che era LA curva del cuore Ferrari, la Tosa, e’ stata completamente snaturata. Una volta era una collina senza tribune. I tifosi, quelli veri, arrivavano con lo zaino e la tenda il Venerdi. Si facevano le loro nottate dentro in attesa della gara. La Domenica la Tosa era una enorme stesa Rossa, popolata da veri appassionati dei motori. Che erano tutti li per un’unica, imprescindibile ragione: la Ferrari.
Oggi, invece, la Tosa e’ una tribuna. Con prezzi da tribuna. Risultato: la Tosa non e’ mai piena, anzi. E la Tosa non “vive” piu’. Per lo piu’ ci sono solo persone che “vado li perche’ dicono che sia la curva piu’ bella”. Triste, sia da vedere dal vivo che in televisione. Televisione che pare l’unico pensiero fisso nella mente di Ecclestone.

Cio’ che e’ peggio e’ che la dirigenza della F1 imputa il calo di pubblico (diffuso in tutta Europa) non a propri sbagli, ma al predominio che dura da anni ed anni della stessa Scuderia. E cambia le regole, ogni volta sempre piu’ ridicole, ormai ogni anno. E tutto sempre e SOLTANTO in funzione della televisione. Senza mai pensare, per un solo istante, alle esigenze del pubblico pagante. Di quelle persone che a decine di migliaia decidono di partire da ogni angolino d’Europa solo per farsi un week end di passione motoristica.

Le soste ai box si sono rivelate, come se non lo sapessimo gia’, inutili. Servono solo ad aumentare il gia’ esiguo numero dei sorpassi. Sorpassi che, tristemente, vengono realizzare in gran parte proprio ai box. Le ruote scanalate, alla fine, sono piu’ performanti delle slick. E piu’ pericolose, perche’ hanno una minore tenuta in curva. Il meccanismo davvero assurdo delle qualifiche dello scorso anno e’ stato ulteriormente peggiorato. Oggi ci si qualifica 4 ore prima del Gran Premio. Riusultato: nessuno parte piu’ per il week end, che tanto non c’e’ una sega da fare fino a Domenica. Neppure le televisioni perdono tempo per farci vedere le prequalifiche del Sabato.

E dire che, nel mio modo di vedere le cose, la soluzione sarebbe tanto semplice: escludendo per ora punizioni corporali per Ecclestone (che ormai e’ solo, secondo me, un vecchietto multimiliardario che si sta facendo mangiare dall’arteriosclerosi), basterebbe tornare all’antico. Basterebbe ELIMINARE ogni tipo di sosta, gomme comprese. Si parte col pieno e si arriva in fondo. Sei capace di guidare e di amministrare l’auto? Vinci. Sai guidare meglio degli altri in condizioni di bassa tenuta del pneumatico? Rimonti e magari vinci. Un po’ come accade con le moto, per intenderci.

Inoltre bisogna tornare all’antico anche con le qualifiche. Venerdi’ si gira, il Sabato ci si qualifica coi vecchi 12 giri, e la Domenica si corre. E vale il tempo migliore, sia che venga fatto il Venerdi’ che il Sabato. La gente cosi’ viene anche 1-2 giorni prima della gara, perche’ ha di che divertirsi. A patto, e’ evidente, che il prezzo da pagare sia equo. 40€ per un biglietto di prato puo’ essere equo, purche’ non sia tutto limitato all’ora delle qualfiche o all’ora e mezza della gara. Distribuire eventi durante l’arco della giornata, come accade quest’anno, e’ un’ottima soluzione. 160€ per un biglietto di tribuna (e pure peggio, vedi Tosa) non e’ equo manco un po’.

Argomento “umanita’ dei piloti”. Non si scappa: le moto hanno piu’ successo anche perche’ i piloti appaiono piu’ vicini alla gente. Perche’ lottano fra loro, hanno le loro simpatie ed antipatie, le loro rivalita’. Non si nascondono dietro ad un ufficio stampa o dietro ad un portavoce. Li vedi in giro, sono persone “normali”, solo con un po’ piu’ di follia rispetto alla norma.
Ricordo che, ai tempi della scuola, un Sabato incontrai in centro la moglie di Mansell che stava portando il figlio in giro per il centro. A vedere le vetrine dei negozi di giocattoli. E a Castel San Pietro, a 10Km da qui, era normale incontrare Senna a passeggio per il viale che porta alle Terme o in gelateria. E per cena andava in una trattoria li vicino. Senza guardie del corpo, senza nessuno che ti tenesse al largo.

Un tempo erano piu’ “umani”. Li vedevamo come eroi. Basti pensare a Villeneuve (padre, quello vero) che pur di finire la gara correva con tre ruote, ai duelli Senna-Prost, a Mansell, a Alesi. E pure, perche’ no, allo Shumacher della Benetton.

Non so voi, ma io rivoglio una Formula Uno vera. Non un volgare surrogato per la televisione. Voglio uno spettacolo vero, non un’altra Isola dei Famosi…